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In questo blog mi dedico a guardare con occhio maliziosamente indipendente ciò che accade a Roma - e qualche volta anche nel resto del mondo - soprattutto attraverso ciò che della mia città raccontano i quotidiani. Generalmente prendo in considerazione i tre quotidiani più importanti per vendite e diffusione nella Capitale: Corriere della Sera, La Repubblica e il Messaggero. A volte troveranno spazio anche gli altri quotidiani, la cui lettura è comunque sempre accurata.

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giovedì 28 aprile 2016

IL PROGETTO DELLO STADIO ARRIVA AL CONI



Il cronometro scorre, i giorni passano e l'attesa cresce. Il progetto definitivo dello Stadio della Roma di Tor di Valle è, oramai, in dirittura d’arrivo. Secondo quanto trapela dagli uffici del Coni, la Roma ha richiesto nome utente e password per poter “caricare”, in via telematica, la parte del progetto sull’impianto sportivo sull’apposito sito del Comitato Olimpico http://cis.coni.it. A ieri sera, però, per questioni tecniche, queste credenziali di accesso non erano state ancora consegnate. Tutto rinviato di qualche ora, probabilmente a domani. Anche perché il sito del Coni, che fino a qualche tempo fa aveva una limitata capacità di ricevere allegati, è stato ampliato proprio in vista della consegna del dossier giallorosso in queste ore. 
Un parere obbligatorio, quello al Coni. Già a giugno 2015, infatti, la Roma effettuò questo passaggio, caricando sul database della Commissione Impianti Sportivi la documentazione. Ora siamo all’atto secondo. La Commissione impianti sportivi, secondo quanto si apprende, dovrebbe riunirsi a metà della prossima settimana per esprimere il proprio parere sul progetto dello stadio che dovrebbe essere differente da quello presentato a giugno 2015, avendo recepito alcune osservazioni fatte dal Coni all’epoca e, forse, anche tenendo conto della possibilità di impiegare l’impianto nei Giochi Olimpici del 2024 qualora fossero assegnati a Roma.

La Commissione Impianti Sportivi ha il compito di valutare le parti progettuali relative fondamentalmente a due elementi: lo stadio vero e proprio, e le sue pertinenze. In sostanza, verranno valutate la visibilità per gli spettatori, le barriere architettoniche, gli spogliatoi per gli atleti e gli arbitri, i locali per i controlli antidoping, i depositi degli attrezzi, i locali di servizio, le aree di soccorso, le recinzioni e i parcheggi a servizio dello stadio, le pavimentazioni, l’illuminazione, la ventilazione, la regolazione della temperatura e dell’umidità. Obiettivo finale: l’omologazione di tutto l’impianto alle norme esistenti. 
Questo passaggio, quindi, è relativo solo ed esclusivamente alle normative sportive: la Commissione, infatti, non ha competenze sulle procedure urbanistiche tanto che, in sede di Conferenza di Servizi preliminare (quella del giugno 2014, ndr) del Comune, il Coni venne interpellato in via informale ma non partecipò alle sedute della Conferenza stessa. Nè è quindi, da attendersi, che prenda parte alla futura Conferenza di Servizi decisoria in Regione.
Nel frattempo proseguono senza sosta le riunioni operative interne al gruppo di lavoro dei proponenti il progetto che sta seguendo tutto l’iter. Il direttore generale della Roma, Mauro Baldissoni, è volato negli Stati Uniti proprio per limare gli ultimi dettagli insieme al presidente giallorosso, James Pallotta, in vista della consegna finale del tanto sospirato dossier. A questo punto, per la Roma e il Gruppo Parnasi, si aprono due scenari: attendere il via libera del Coni prima di presentare tutto in Comune, oppure andare in parallelo per accorciare i tempi. 



In quest’ultimo caso, sempre secondo indiscrezioni, ogni giorno è quello buono per portare i faldoni - si parla di qualcosa come 8mila pagine - da Tronca. Da lì, più o meno in una mesata, se il progetto rispetta tutte le norme, il faldone approderà in Regione.

lunedì 25 aprile 2016

STADIO; IN CONSEGNA IL DOSSIER FINALE




In silenzio e pancia a terra: i tecnici, architetti, ingegneri, geometri, del team che sta lavorando sul progetto definitivo dello Stadio della Roma di Tor di Valle, ce l'hanno fatta. Il pacchetto è pronto e entro la prossima settimana, probabilmente metà settimana, sarà consegnato in Campidoglio. Siamo alla scelta del fiocco. Il Tempo aveva anticipato, nelle scorse settimane, che dal Gruppo Parnasi era partita un'email a tutti i tecnici di consegnare tutto entro l'8 aprile. Data poi slittata di una settimana a causa di piccoli ritardi da parte di alcuni progettisti. Da quel momento, riunioni su riunioni per chiudere il plico da portare da Tronca.

A giugno 2015, con la grande presentazione al Salone delle Tre Fontane dell'Eur, la Roma ci aveva già provato: il progetto presentato allora, però, era carente di una serie di documentazioni. In Campidoglio sedeva ancora Marino e Caudo, pur essendo un grande sostenitore del progetto, lo rimanda, di fatto, indietro. Passano le settimane e nel frattempo, salta Mark Pannes e arriva David Ginsberg dal Liverpool, uomo del fondo Raptor e specializzato nell'impiantistica sportiva, non a caso segnalato a Roma anche in questi giorni. E si rifanno i conti: costi sottostimati e entrate sovradimensionate. Tanto che, sotto Natale, vengono rifatti tutti i calcoli sui parametri matematici sui quali si calcolano le cubature degli edifici. Ora siamo al tentativo numero due. E, chiaramente, restano aperti i quesiti più tecnici: a Tronca, cosa verrà effettivamente consegnato? Sarà davvero il progetto completo in ogni sua parte. E, poi, come si comporterà il Commissario Straordinario? In teoria la legge non pone dei termini precisi per l'esame preliminare del Campidoglio del plico prima di girarlo in Regione per l'avvio della Conferenza di Servizi. Tronca potrebbe quindi tenere fermo il progetto per il tempo necessario all'insegnamento del nuovo Sindaco e lasciare la patata bollente a lui... O lei.